STEFANO PIOLI SEMPRE PIÙ “ON FIRE”

Al suo arrivo in rossonero il 9 ottobre del 2019 il Milan era in difficoltà dopo la breve gestione  Giampaolo. Dopo un rapido periodo di conoscenza reciproca e lo stop del campionato a causa  del Covid, il diavolo con Pioli ha cominciato a carburare in un crescendo continuo: sesto posto alla fine della prima stagione, secondo l’anno successivo e Campione d’Italia nella scorsa  stagione dopo 11 anni di digiuno. Ma le vittorie non hanno riguardato solo il campo, visto che l’allenatore 56enne ha trasformato una squadra di giovani di prospettiva in uno dei team più  forti d’Europa.

Mister, tre anni di Milan, festeggiati questa settimana… Facciamo un bilancio umano e  sportivo di questi anni?

Si, il 9 ottobre ho festeggiato i miei primi tre anni al Milan, tre anni pieni di emozioni, di lavoro, di  collaborazione in un grande club. Tre anni in cui è stato fatto un percorso incredibile insieme ai miei giocatori, sempre in evoluzione. Continuiamo ad avere idee e mentalità per migliorare e crescere. 

Quindi direi tre anni molto positivi. Tre anni fa quando è arrivato, si aspettava di vincere lo scudetto?

Sono sempre stato molto fiducioso e positivo, il club mi ha messo a disposizione un organico con  un elevatissimo potenziale e tanto talento. Quando abbini a queste caratteristiche anche la  disponibiltà, la voglia di crescere e di migliorare, puoi puntare veramente in alto. Siamo il Milan, era giusto cercare di tornare a vincere qualcosa ed esserci riusciti lo scorso anno ci ha dato grande  soddisfazione.

Dopo lo scudetto dello scorso anno è cambiato qualcosa a livello psicologico? Ora siete voi la  squadra da battere… Avete ancora più consapevolezza?

La vittoria dello Scudetto per un gruppo così giovane è stata importante. Ci ha dato più  consapevolezza nelle nostre qualita e nel nostro modo di giocare e stare in campo. E poi siamo  diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo  continuare a pensare di alzare il nostro livello, se vogliamo competere per vincere ancora.

Le prime nove giornate di campionato sono già in archivio. È andata come si aspettava?

Il bilancio in campionato sarebbe stato molto positivo se non avessimo perso contro il Napoli  perchè credo che, per come la squadra ha giocato, meritassimo altro. Sappiamo che dobbiamo  continuare così e che possiamo fare meglio. Al nostro livello, in particolare, la cura del dettaglio  può fare la differenza, come abbiamo visto e pagato sulla nostra pelle. Abbiamo subito qualche gol  di troppo nonostante avessimo concesso poco agli avversari. Dobbiamo e possiamo fare ancora di più, ci prepariamo per affrontare al meglio questo troncone di campionato che sarà molto  particolare.

Parlando di gol presi, si è parlato molto di difesa a tre: le piace? Si adatterebbe al suo Milan?  Sarebbe la prima volta per lei?

L’avevo fatta con altre squadre e l’abbiamo già fatta qui in passato. Anche quest’anno in corso  d’opera in qualche occasione abbiamo giocato a tre, ma credo che in generale non cambi molto  giocare a tre o a quattro dietro, non fa giocare meglio o peggio. E’ questione di concetti e di  principi, e noi quelli li abbiamo. Se ci saranno opportunità e occasioni riproveremo anche questa  situazione…

Da 14 novembre al 3 Gennaio non si giocherà per lasciare spazio ai Mondiali. Voi cosa farete?  Come vi preparerete per la ripresa? 

E’ un campionato anomalo per via delle date, non si è mai giocato così tanto ad agosto, settembre e  ottobre. Ora stiamo pensando a cosa faremo in questo periodo e poi anche a come gestire la sosta  lunga, soprattutto per chi non andarà ai mondiali: abbiamo già un programma per chi rimarrà a  Milano, ma le incognite maggiori riguarderanno i nostri giocatori che andranno in Qatar. In quel  caso biosgnerà fare dei programmi individuali, in base a quando torneranno e a come torneranno. Bisognerà capire quando farli riposare e quando farli giocare. Questa sarà la situazione più delicata  e importante da gestire.

Parliamo un po’ della squadra, come si stanno inserendo i nuovi e che risposte ha avuto da chi c’era anche negli anni scorsi?

I nuovi si stanno inserendo molto bene, sono tutti ragazzi di talento, giovani e con grande  potenziale. Certo, entrano in un gruppo e in un organico molto competitivo anche a livello  numerico, ma hanno le qualità per essere importanti per noi. Sono molto soddisfatto anche dei  vecchi, ho detto a tutti che li ho trovati meglio dell’anno scorso, più forti, più convinti, più attenti e  più professionali. Quando alleni un gruppo così e puoi solo puntare al massimo!

E’ vero che motiva i suoi giocatori appendendo frasi in spogliatoio, spesso anche provocazioni  aperte, frasi di ex compagni, o valutazioni negative… Ci racconta un po’ questo aspetto  motivazionale?

Credo che il compito di un allenatore sia quello di stimolare e motivare i giocatori usando i mezzi  più adatti. Conosco bene il gruppo e le sensazioni dei miei ragazzi, conosco le partite e le situazioni  che andiamo ad affrontare e quindi cerco di intuire il loro umore e spirito per cercare di portarli al  massimo della concentrazione. 

Utilizza un mental coach? Quanto è utile allenare il cervello oltre che il fisico?

E’ importantissimo allenare anche la mente: qualche anno fa mi sono allenato con un mental coach ed è stata un’esperienza che mi è servita tanto e mi ha dato tante nozioni in più che prima non  avevo. Credo che molti giocatori utilizzino anche questo strumento. In generale tutto quello che  serve per rendere al massimo e sfruttare il potenziale va utilizzato, perchè abbiamo davanti una carriera relativamente breve e dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile.

Quanto è importante il gruppo?

Il nostro sport è di collettivo, bisogna coinvolgere tutti e fare in modo che tutti diano tutto quello che hanno per il bene della squadra, anche togliendosi qualcosa a livello individuale. Il gruppo è fondamentale, va messo al centro, deve venire prima di tutto. 

Vale anche per la dirigenza? Che rapporto ha con Maldini e Massara?

La fortuna di un allenatore è trovare dirigenti competenti che ti sostengono e con cui puoi avere un confronto. Maldini e Massara sono una coppia perfetta e mi sto trovando benissimo con loro. Il fatto di lavorare insieme da tre anni ci ha permesso di conoscerci e di rapportarci meglio. La loro presenza è molto importante sia per me che per la squadra.

A Verona che partita si aspetta? La storia dice che il Milan spesso al Bentegodi soffre…

La trasferta di Verona è sempre difficle da preparare perchè ogni volta affrontiamo una squadra molto fisica, intensa e difficile da superare che davanti al suo pubblico si esalta. Abbiamo le nostre carte da giocare e tanta qualità da mettere in campo, dovremo preparare molto bene ogni dettaglio perchè conosciamo le difficoltà incontreremo.

Viene subito in mente Verona-Milan dell’anno scorso: l’Inter venerdì sera va sotto di due gol poi ne segna 4 all’Empoli. Tutti parlano di “fatal Verona” e invece, dopo essere andati sotto anche voi, alla fine vincete 3-1…

Nell’ultimo perido del campionato scorso ci è capitato tante voltre di giocare dopo l’Inter e quindi sapevamo di avere un solo risultato a dispozione per poter pensare di vincere lo scudetto. Credo che soprattuto in quei momenti la squadra abbia meritato di vincere, dimostrando di essere forte dal punto di vista mentale. Chiaro che andare sotto a Verona ci ha complicato parecchio le cose, ma i ragazzi hanno sempre creduto nelle loro qualità e nel nostro modo di stare in campo. Abbiamo avuto la capacità, la voglia, la caparbietà e la determinazione per rimontare una situazione  difficilissima dal punto di vista psicologico e non solo.

Hai fatto arrabbiare anche Bob Sinclair, pare non ne possa più di sentire “Pioli on fire”…

Mi dispiace!! (risata) Ci sta, posso capirlo! E’ una cosa un po’ strana ed emozionante che non puo che far piacere, anche perchè è nata spontaneamente dai nostri tifosi quando ancora non avevamo vinto, quindi è ancora più bello ed emozionante.

Parliamo di mercato di riparazione, ma solo per il Fantacalcio. Giochiamo: chi consiglierebbe dei suoi a un fantallenatore? E chi vorrebbe invece nella sua squadra tra i calciatori delle altre squadre di Serie A TIM?

Difficile dare questi consigli! In realtà non conosco molto le regole, ma mi tengo stretti tutti i miei, li conosco bene e non li cambierei con nessun’altro!

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